Un invito per i laici

Perché oggi non possiamo essere clericali:

http://www.totustuus.it/perche-oggi-non-possiamo-essere-clericali/

Un estratto di questo interessante articolo, stimolante sicuramente:

Te Deum laudamus perché è questa la sfida che, col Tuo aiuto, ci chiami ad affrontare.
Sapere che non ci sono altri che assumono le responsabilità che toccano a noi. E che anzi tra coloro da cui attendiamo sostegno qualcuno scompare sul più bello, o addirittura fa l’occhiolino al nemico.
All’inizio non comprendiamo, come don Camillo, nella Biblia pauperum guareschiana: andiamo a lamentarcene davanti al Crocifisso, e Lui, con le braccia aperte e con le mani forate, ci ricorda senza rimprovero: «E che dovrei dire io?».

Te Deum laudamus perché, nel tempo e nelle difficoltà nelle quali ci fai vivere, ci poni nella necessità di non essere clericali.
Di affiancare la fedeltà alla Chiesa e al suo magistero – quello vero, non quello filtrato da Repubblica – con la virile consapevolezza che non ci sono altri che recitano la parte che ci hai dato.
Di amare i pastori, essere loro devoti e pregare per loro pur quando si fanno perdere di vista o piantano cartelli sbagliati: ma se ciò avviene nel terreno che ci compete come laici è a noi che spetta.
Fermarsi in attesa di veder comparire il cartello grande, chiaro e lucido fa perdere quel tempo che ci hai donato come un talento, per essere commerciato e non occultato.
Te Deum laudamus perché ci vuoi uomini; di fiduciosa preghiera, ma anche di azione responsabile, in un momento di così accentuata irrilevanza, e quindi di sacrificio.
Il nostro, non quello degli altri.

pecorellesmarrite

Laico cristiano cattolico smarrito

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