Salvezza per Fede (tramite le opere)

Purtroppo c’è ancora qualcuno che continua ad affermare che uno che si comporta correttamente e fa del bene, verrà salvato automaticamente. Lasciando a Dio, ovviamente, la decisione ultima, visto che solo Lui scruta nel cuore di ognuno di noi, la Chiesa è piuttosto chiara (immagino che ai pastori “buonisti” questo possa dar fastidio).

Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

161 Credere in Gesù Cristo e in colui che l’ha mandato per la nostra salvezza, è necessario per essere salvati.

A conferma di tale affermazione nel Catechismo si rimanda a:
Marco 16,16 “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”.

Giovanni 3, 36 “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui”.

Giovanni 6, 40 “Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Il punto 161 del Catechismo si completa in questo modo: Approfondisci

Scisma? Nei fatti!

Costanza Miriano, a mio parere, è brava in due cose (ma non solo, visto che eccelle come moglie e mamma di sicuro!):

  • riconoscere la Verità;
  • presentare la Verità con chiarezza.

In questo articolo dal suo blog, la giornalista chiarisce una volta in più che l’obiettivo della Chiesa non è correre dietro alle persone per giustificarle ma cercarle per camminare assieme sulla Vera Via della Vita.

Ma in questo articolo mi ha colpito anche la franchezza con cui Costanza Miriano parla dello scisma “de facto” nella Chiesa, sintetizzando bene le due anime di questa Chiesa. E su questo c’è bisogno di chiarezza. Ecco il passaggio:

Se non di uno scisma nella Chiesa (che di fatto per me già c’è), possiamo dire che oggi al suo interno convivono due antropologie irriducibili l’una all’altra. Secondo una l’uomo se agisce secondo la coscienza credendo di fare il bene, può fare quello che in fede ritiene giusto. Noi non possiamo da fuori giudicare perché bisogna conoscere l’intimo di ognuno, e poiché ogni cuore è un abisso, giudicare le azioni in modo oggettivo non è lecito. Secondo l’altra, un bene e un male oggettivo ci sono, anche se la partecipazione e la responsabilità dell’uomo dipendono dalla consapevolezza e da molti fattori. Secondo la prima l’uomo può conoscere e fare il bene, e quindi in fondo non ha bisogno di rapportarsi alla legge di Dio, perché in ultima analisi non ha bisogno di Dio. Per la seconda, l’uomo ha bisogno di essere salvato, perché da solo non è capace di bene (senza di me non potete far nulla, dice Gesù). Immagino che la prima idea di uomo vada bene per le brave persone. Noi peccatori, invece, noi mendicanti, assetati di verità, noi che non sappiamo neanche cosa chiedere in preghiera, noi che abbiamo un abisso al posto del cuore, noi che siamo un mistero a noi stessi, noi che sappiamo di essere capaci di male, noi che sappiamo quanto sia difficile amare davvero, noi abbiamo bisogno di Dio, perché sappiamo che è la sua legge e non “andare dove ci porta il cuore” che ci fa felici, e ci custodisce dal male.

Qual è la via per la Salvezza?

Ex musulmani contro il Papa: “Propone il Corano come salvezza”
[Articolo da Il Giornale]

Alcuni musulmani convertiti al cristianesimo scrivono al Papa chiedendo, sostanzialmente, di non far confusione su quale sia l’unica Via per la Salvezza (qui la lettera a cui fa riferimento l’articolo)
Per la risposta basterebbe ricordare la frase: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” pronunciata da Gesù [Gv, 14 – 6]

Mentre il Vangelo annuncia la buona novella di Gesù morto e risorto per la salvezza di tutti, compimento dell’Alleanza che ebbe inizio con il popolo ebraico, Allah non ha altro da offrire se non la guerra e l’uccisione degli «infedeli» in cambio del suo paradiso.