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In questo articolo, Aldo Maria Valli “punge”, con sottile ironia, la frenesia di quella Chiesa che è più preoccupata ad essere considerata ed accettata dal mondo che dal portare la Verità nel mondo! Lo fa introducendo le parole del Vocabolario utilizzato da questi pastori così alla moda.

Metto in evidenza alcuni termini di cui, veramente, non ne posso più tanto sono inflazionati, termini utilizzati per giustificare questa “nuova pastorale” vuota, che punta al dialogo tra entità senza identità. Si dimentica che il dialogo è uno strumento non il fine!
Come un pellegrino che ha dimenticato la meta e vive solo per stare in strada, divenendo solo un … vagabondo!

Accompagnare – Azione da compiere sulla via del discernimento. Come per accogliere, verbo altamente consigliato, strategico. Un cattolico aggiornato è un cattolico che accompagna. Mai specificare per andare dove. Usare spesso l’espressione “percorso di accompagnamento”, possibilmente con il volto atteggiato a comprensione e misericordia.

 

Discernimento –  Parola determinante. Avviene sempre e comunque nell’ascolto e nel cammino di accompagnamento. Il discernimento sia responsabile e serio. Il suo processo avvenga all’interno di una pastorale non fredda. Il suo fine sia distinguere esaminando le circostanze attenuanti. Usarlo in sostituzione del concetto di verità. Contrapporre con decisione ad autorità e norma. Fa ritrovare il gusto della libertà. Il cattolico aggiornato sostanzialmente è uno che discerne.

 

Dottrina – Se ne parli il meno possibile. Parola che non piace alla Chiesa Accogliente, perché porta con sé l’immagine di qualcosa di certo. Da prendere sempre con le molle. Mai accostarla a “retta”. Chi se ne occupa pecca di astrattezza. Non può sostituire il discernimento. Quando se ne esce, si ritrova il gusto della libertà. Se per caso scappa di citarla, dire che si sta parlando per assurdo.

 

S. Francesco di Sales

Oggi si ricorda il santo (e vescovo) di Ginevra, Francesco di Sales, dottore della Chiesa, a cui don Bosco era molto legato da dare il nome di Salesiani ai preti della sua congregazione. Un santo quanto più attuale leggendo del suo impegno per salvaguardare l’ortodossia cattolica a Ginevra, città simbolo della riforma calvinista, con lo scopo di salvare quante più anime alla causa di Cristo.

Destinato ad una carriera nel Foro, seguì gli studi universitari di giurisprudenza a Parigi e a Padova. Nella città veneta ricevette, con grande lode, il berretto dottorale e , quando ritornò in patria, fu nominato avvocato del Senato di Chambéry. Fin dall’inzio della frequentazione accademica i suoi interessi teologici lo coinvolsero a tal punto da scoprire la sua vocazione sacerdotale,con delusione delle aspettative paterne.

Approfondisci

Salvezza per Fede (tramite le opere)

Purtroppo c’è ancora qualcuno che continua ad affermare che uno che si comporta correttamente e fa del bene, verrà salvato automaticamente. Lasciando a Dio, ovviamente, la decisione ultima, visto che solo Lui scruta nel cuore di ognuno di noi, la Chiesa è piuttosto chiara (immagino che ai pastori “buonisti” questo possa dar fastidio).

Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

161 Credere in Gesù Cristo e in colui che l’ha mandato per la nostra salvezza, è necessario per essere salvati.

A conferma di tale affermazione nel Catechismo si rimanda a:
Marco 16,16 “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”.

Giovanni 3, 36 “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui”.

Giovanni 6, 40 “Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Il punto 161 del Catechismo si completa in questo modo: Approfondisci

Confusione casuale?

Si è discusso in questi giorni della onorificenza dell’Ordine Pontificio di san Gregorio Magno data ad una signora olandese nota per le sue lotte in favore dell’aborto. E’ un riconoscimento personale consegnato per meriti del candidato.
Mi è venuta in mente un’associazione particolare: Benito Mussolini! Quest’uomo viene evocato nei social per “meriti” e benefici avuti dal popolo italiano durante il suo governo. Se alcuni effetti delle sue politiche sicuramente hanno portato dei miglioramenti nella vita quotidiana di molte persone non va però dimenticato il male procurato prima negando la libertà e quindi con le leggi razziali. La scelta di entrare in guerra alleandosi con la Germania, guidata da un personaggi malefico, è stata un’altra opzione completamente errata per cui la Storia lo ha condannato. Vogliamo ora dargli una medaglia per quel poco di bene che può aver fatto? Stiamo scherzando? Riconoscergli anche una fettina di buono nelle sue azioni rischia di assolverlo agli occhi della gente (che tende ad avere un giudizio manicheo: o è buono o è cattivo!)
Ebbene per la Chiesa l’aborto è un omicidio di una creatura innocente. E’ un peccato mortale. La signora olandese che tanto si è prodigata e che continua a diffondere questo mezzo per la libertà (?) di scelta della donna può ricevere un riconoscimento anche se avesse fatto qualcos’altro di buono? Non si rischia di lanciare un messaggio errato? Quest’ultima domanda è retorica visto che la giustificazione della Santa Sede è stata a dir poco imbarazzante classificando il gesto come “prassi diplomatica”.

Ecco un articolo di Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola Quotidiana: http://www.lanuovabq.it/it/se-in-vaticano-si-scopre-una-lobby-abortista

Scisma? Nei fatti!

Costanza Miriano, a mio parere, è brava in due cose (ma non solo, visto che eccelle come moglie e mamma di sicuro!):

  • riconoscere la Verità;
  • presentare la Verità con chiarezza.

In questo articolo dal suo blog, la giornalista chiarisce una volta in più che l’obiettivo della Chiesa non è correre dietro alle persone per giustificarle ma cercarle per camminare assieme sulla Vera Via della Vita.

Ma in questo articolo mi ha colpito anche la franchezza con cui Costanza Miriano parla dello scisma “de facto” nella Chiesa, sintetizzando bene le due anime di questa Chiesa. E su questo c’è bisogno di chiarezza. Ecco il passaggio:

Se non di uno scisma nella Chiesa (che di fatto per me già c’è), possiamo dire che oggi al suo interno convivono due antropologie irriducibili l’una all’altra. Secondo una l’uomo se agisce secondo la coscienza credendo di fare il bene, può fare quello che in fede ritiene giusto. Noi non possiamo da fuori giudicare perché bisogna conoscere l’intimo di ognuno, e poiché ogni cuore è un abisso, giudicare le azioni in modo oggettivo non è lecito. Secondo l’altra, un bene e un male oggettivo ci sono, anche se la partecipazione e la responsabilità dell’uomo dipendono dalla consapevolezza e da molti fattori. Secondo la prima l’uomo può conoscere e fare il bene, e quindi in fondo non ha bisogno di rapportarsi alla legge di Dio, perché in ultima analisi non ha bisogno di Dio. Per la seconda, l’uomo ha bisogno di essere salvato, perché da solo non è capace di bene (senza di me non potete far nulla, dice Gesù). Immagino che la prima idea di uomo vada bene per le brave persone. Noi peccatori, invece, noi mendicanti, assetati di verità, noi che non sappiamo neanche cosa chiedere in preghiera, noi che abbiamo un abisso al posto del cuore, noi che siamo un mistero a noi stessi, noi che sappiamo di essere capaci di male, noi che sappiamo quanto sia difficile amare davvero, noi abbiamo bisogno di Dio, perché sappiamo che è la sua legge e non “andare dove ci porta il cuore” che ci fa felici, e ci custodisce dal male.

Chiesa Madre rigorosa

“Il rigore della Chiesa è sempre necessario, anche quando è seccante. Tempo ci vuole e capirai ance tu. SENZA RIGORE SUCCEDEREBBE IL CAOS.
Per amare la Chiesa ci sono tanti motivi; ma, secondo me, il solo fatto che essa, con il rigore usato per tanti secoli, ci ha conservato intatta, almeno nella sostanza, la Parola di Dio e l’Eucaristia, dovrebbe essere sufficiente a farcela amare più di una madre.”

S. Padre Pio al suo confratello Padre Pellegrino
[Tratto dal volume “Padre Pio-Tra sandali e cappuccio” di Padre P. Funicelli]